USA
Premio Balzan 2002 per la storia degli studi umanistici
Discorso di ringraziamento – Roma, 13.11.2002
Signor Presidente,
Signore e Signori,
La notizia che avrei ricevuto uno dei Premi Balzan di quest’anno è arrivata come una totale sorpresa che mi ha profondamente colpito. Durante l’ultimo quarto di secolo e più mi sono dedicato alla ricerca di come si studiava e si apprendeva nei Paesi Occidentali, indagando i metodi con cui gli studiosi leggevano i testi, scrivevano la storia e insegnavano le loro discipline ai più giovani. Questi interessi mi hanno condotto in alcuni degli ambiti più misteriosi e difficili da comprendere della storia del sapere. Seguendo questa pista, sono arrivato fino a una casa di mattoni di Leiden, che ora è diventata una scuola di karate, in cui, negli anni attorno al 1600, Giuseppe Scaligero rivoluzionò lo studio della cronologia. Dieci anni di lavoro mi hanno permesso di capire come riuscire a ricostruire i calendari e stabilire la datazione delle varie epoche che stanno ancora alla base della storia antica e medievale. Questi interessi mi hanno anche portato nelle biblioteche di Berlino, negli archivi e nelle aule dei seminari dove, negli anni attorno al 1820, Leopold von Ranke modificò il modo di scrivere la storia. Ho passato settimane molto felici nel suo archivio di Berlino, e ho potuto vedere come egli trasformava nel racconto storico i metodi e le forme letterarie della filologia classica e dell’antichistica. La ricerca di altre questioni tecniche riguardanti l’erudizione e il suo passato mi ha riportato al mondo antico per poi ricondurmi al ventesimo secolo, mi ha spinto a conoscere archivisti molto puntigliosi e falsari privi di scrupoli, mi ha richiesto di seguire vite individuali e di ricostruire istituzioni e discipline e mi ha procurato un immenso piacere.
Questo lungo pellegrinaggio attraverso corridoi bui e polverosi mi ha fornito molto, ma molto più che semplici informazioni sui miei predecessori. Come studente, sono entrato in contatto con grandi maestri, uomini e donne di cultura che mi hanno guidato dentro la storia dell’erudizione e mi hanno fornito l’esempio delle loro metodiche. Come ricercatore, ho incontrato altre persone che coltivavano i miei stessi interessi e che presto sono diventati colleghi e amici. I loro consigli e le loro critiche mi hanno accompagnato per decenni. Come insegnante, ho avuto la fortuna di trovare studenti che nutrivano la mia stessa passione per il mio singolare campo di studi e il cui lavoro ha esteso, corretto e superato il mio. Se mi sono impegnato in una lunga ricerca su una materia nebulosa e tecnica, se mi sono dedicato a studi che pochi docenti universitari – e ancora meno lettori fuori dal mondo accademico – hanno trovato interessanti, ho fatto tutto ciò con le migliori guide possibili e con i migliori compagni di viaggio. Nessun’altra vita dedicata allo studio avrebbe potuto essere più soddisfacente.
Il Premio Balzan ha coronato questi decenni di studio dedicati agli aspetti più oscuri e misteriosi del lavoro degli eruditi con un riconoscimento pubblico che non mi sarei mai aspettato di ricevere. Ringrazio la Fondazione Balzan e i suoi membri dal profondo del mio cuore per avere riconosciuto il mio operato. La generosità della Fondazione mi permetterà di continuare i miei studi nel migliore dei modi e di incoraggiare studiosi più giovani a portare avanti questo tipo di ricerca per un’altra generazione. Sebbene non posso dichiarare di meritarmi questa straordinaria onorificenza che mi è stata conferita, la accetto con una profonda riconoscenza non solo da parte mia, ma anche da parte della disciplina che ho tentato di sviluppare e degli insegnanti, colleghi e studenti a cui devo tanto.