Claude Lorius: un profilo

Francia

Claude Lorius

Premio Balzan 2001 per la climatologia

Per la sua attività di eccellenza nello studio della paleoclimatologia polare, da cui sono derivati risultati profondi e innovativi.

Claude Lorius è nato in Francia, a Besançon, nel 1932 (†2023). Nel 1954 ha ottenuto la laurea e in seguito il dottorato in Scienze Fisiche alla Sorbona di Parigi. È’ stato prima ricercatore e poi direttore del laboratorio di Glaciologia e Geofisica dell’Ambiente presso il CNRS, nonché presidente dell’Istituto Polare (IFRTP) di Grenoble. È membro straniero dell’Accademia delle Scienze russa e, dal 1994, dell’Académie des sciences. Claude Lorius ha partecipato a decine di campagne polari passando lunghi periodi della sua vita in alcune delle parti più fredde del pianeta, particolarmente al Polo Sud, in Antartide.

È soprattutto alle sue ricerche sui ghiacci di questi luoghi inospitali che Lorius deve la sua fama e importanza nel campo della climatologia. I ghiacci dell’Antartide o della Groenlandia sono dei testimoni muti di tutte le vicende climatiche più significative e importanti del nostro pianeta. Lorius è stato uno dei primi a farli parlare. Si deve a lui, a metà degli anni sessanta, l’intuizione che le bolle d’aria, intrappolate nel ghiaccio da millenni, possono contenere informazioni fondamentali sulla composizione dell’atmosfera del passato. I suoi studi e quelli dei suoi ricercatori hanno permesso inoltre di dimostrare che la composizione isotopica del ghiaccio è un indicatore della temperatura al momento della precipitazione. O che, attraverso particolari metodi di analisi, è possibile determinare la pressione atmosferica al tempo della formazione del ghiaccio.

Informazioni come queste, che Lorius ha saputo trarre dai ghiacci, sono state di fondamentale importanza per ricostruire le vicende del clima nei millenni che ci hanno preceduto, caratterizzate da periodiche glaciazioni e innalzamenti della temperatura. Non meno importante però, ricostruendo la composizione chimica dell’atmosfera del passato più recente, la scoperta della stretta relazione tra clima e concentrazione di gas serra e quindi la prima denuncia del possibile impatto che le attività umane possono avere sul clima. Forte anche della notorietà internazionale, Lorius è stato infatti uno dei primi scienziati a suonare l’allarme sui pericoli e l’origine umana dell’attuale riscaldamento del pianeta.
Alto, magro, il viso scavato e brunito, Claude Lorius è sposato e padre di tre figli. Considerato l’erede di Paul-Emile Victor, la sua prima missione risale al 1957, quando passò un inverno alla stazione Charot, in Antartide. Memorabile il suo soggiorno alla stazione Vostok, dove, in piena guerra fredda, riuscì nell’impresa di far lavorare assieme Sovietici, Francesi e Americani. Allora la temperatura raggiunse il record di meno 89,3 gradi, non meno eccezionale delle scoperte che lì si fecero per la storia millenaria del clima. 

Premi Balzan per la “climatologia” assegnati in passatoLa dinamica del clima e la sua storia millenaria non sono scritte solo nei ghiacci. Anche gli oceani sono fonti preziose per conoscere il clima del nostro pianeta e il destino che ci riserva. E sono soprattutto le ricerche oceanografiche che i Premi Balzan per la “climatologia” hanno premiato nel passato. A partire dal 1986, quando il Premio è stato assegnato alle ricerche di Roger Revelle. Nel 1993, è toccato alle ricerche oceanografiche (basate sulla paleontologia) di Wolfgang H. Berger e nel 1998 a quelle del geochimico americano Harmon Craig. Nel 1996, invece, il Premio Balzan per la “climatologia” è andato al meteorologo norvegese Arnt Eliassen.

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