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Premio Balzan 1987 per la psicologia umana
Discorso di ringraziamento – Berna, 13.11.1987
Signore e Signori,
distinti colleghi:
sono profondamente onorato di aver ricevuto il premio Balzan quest’anno. É per me fonte di orgoglio poter unire il mio nome a quello di altri insigni studiosi di diverse discipline. Alcuni laureati del passato – come Jean Piaget e Sir Ernst Gombrich – sono stati amici stretti e colleghi, ed è per me una gioia particolare trovarmi in loro brillante compagnia.
Vorrei però anche prendere particolarmente atto del premio come un onore reso al lavoro in psicologia umana. La psicologia umana è un antico strumento di indagine , in quanta è impossibile immaginare un’ indagine sulle questioni umane che non includa in modo implicito o esplicito ,la ” vera” o “reale” natura dell’uomo. La disciplina psicologia umana , però , come autonoma branca di ricerca , è tuttora agli inizi. Essa cerca di stabilire un tipo di uomo – di intelligenza umana e di sensibilità, di passioni umane e di ambizioni – che sia sufficientemente generalizzabile da servire come base per capire le svariate applicazioni della mente nelle differenti attività umane, in realtà , anche nelle differenti culture. É un arduo compito raggiungere un simile livello di comprensione della mente , costruire un modello di uomo che ci illumini sulle molteplici applicazioni della mente. Inoltre non è ancora chiaro se la psicologia umana , la nostra nuova disciplina , sia anche in grado di risolvere questi profondi interrogativi. In quanto la questione non è solo differente , ma anche ambigua . Gli oggetti fisici e le situazioni, gli eventi storici e sociali, persino i prodotti della cultura sembrano più facilmente osservabili e forse descrivibili formalmente rispetto a quelle situazioni mentali che compromettono l”attività della mente umana . La nostra disciplina include tali questioni sottili , come il pensiero umano, i credo e le intenzioni umane e i desideri umani. Noi investighiamo come questi evolvono e come alla fine raggiungono la loro piena statura utilizzando e sfruttando gli strumenti della cultura umana -la lingua, la scienza e l”arte.
L’uomo non è una scimmia nuda, egli non assomiglia a nessun tipo di scimmia. La sua vita mentale , le sue capacità interiori e il suo grado di dignità dipendono dalla sua partecipazione alla vita culturale. Eppure l’uomo è i l prodotto di un’evoluzione che è principalmente biologica , un’ evoluzione che alla fine gli permette di trascendere i suoi limiti biologici attraverso l’ uso della cultura e del suo sistema di simboli . Ereditiamo tanto dalla cultura quanto dai nostri geni, e l’una non sarebbe efficace senza gli altri.
Lo studio della psicologia umana sta progredendo, pur se ogni tanto su un sentiero tortuoso . Nei momenti di scoramento, noi psicologi a volte ricadiamo in modelli semplicistici che hanno mostrato la loro validità altrove: in metafore o in riflessi comportamentali che riducono la mente a una mente non pensante , l”umano al non umano. E queste incursioni sono a volte istruttive , sebbene siano sempre umilianti. Ma la psicologia , in modo rigoroso , continua a combattere con il suo profondo dualismo ,un dualismo che vede l’uomo sia come prodotto dell’evoluzione biologica, sia come esperto artefice e utente della cultura umana. il mio primo maestro, William McDougall FRS, caratterizzò una volta la psicologia umana come un Giano l’immagine bifronte che guarda contemporaneamente da due parti. Fare diversamente sarebbe stato non solo tradire la complessità umana ma anche fallire nella comprensione di tutta l’ avventura umana.
Considererò questo Premio , quindi, come un riconoscimento e un incoraggiamento a continuare il nostro compito. Potrà essere difficile, ma mi sembra di capire che Voi pensiate che, dopo tutto , valga la pena di tentare.
E per questo , Vi ringrazio molto sia come operaio indipendente nel vigneto , sia come membro della comunità degli psicologi.