A. Lange: discorso di ringraziamento – Roma, 24.11.2006
Italia - USA
Paolo de Bernardis e Andrew Lange
Premio Balzan 2006 per l'astronomia e l'astrofisica osservative
Per i loro contributi alla cosmologia, specialmente con l’esperimento BOOMERanG su pallone stratosferico antartico.
Signor Presidente della Repubblica Italiana,
Signori Membri degli organi della Fondazione Balzan,
Gentili Signore, Egregi Signori,
sono pieno sia di gioia che di umiltà per essere qui, all’Accademia Nazionale dei Lincei, a ricevere il Premio Balzan per l’astronomia e l’astrofisica osservative. Galileo si unì all’Accademia quasi quattrocento anni fa. Se oggi fosse qui con noi, penso che sarebbe sbalordito e compiaciuto di vedere i risultati del programma a cui diede inizio girando per la prima volta un telescopio verso il cielo. Si tramanda che abbia detto: “misura ciò che è misurabile e rendi misurabile ciò che non lo è”. Questo sentimento descrive perfettamente la nostra moderna ricerca, che mira a vedere – e misurare – ciò che precedentemente non poteva essere visto e ad estendere le nostre misurazioni fino agli ultimi limiti dell’universo e ai primi inizi del tempo.
Paolo ed io abbiamo avuto la fortuna di aver partecipato a un’emozionante rivoluzione che ha trasformato la cosmologia, che da speculazione è diventata una scienza di precisione. Il nostro piccolo contributo a questa rivoluzione è stato di catturare le prime immagini definite dell’universo embrionale, per mezzo di un telescopio che abbiamo fatto volare su un aerostato sopra l’Antartide.
Anche se siamo lusingati, Paolo e io, per essere stati selezionati dal Comitato Generale Premi Balzan per questo premio, la verità è che la lotta, durata decenni, per realizzare queste immagini ha avuto inizio quando noi eravamo bambini ed ha coinvolto molti fisici illustri – compresi i nostri mentori, i nostri allievi ed i nostri concorrenti – che meritano di condividere questo premio. Siamo riconoscenti alla Fondazione Balzan per aver dato rilievo, con questo premio, ai successi della nostra intera comunità scientifica. Abbiamo in comune una curiosità appassionata per le origini dell’Universo, che ha guidato molti di noi letteralmente fino alle estremità della Terra, alla ricerca di risposte.
La ricerca è stata spesso frustrante, ma mai solitaria, grazie alle persone meravigliose che condividono questa passione. Ho avuto tre saggi e generosi maestri lungo il mio cammino: David Wilkinson, John Mather e Paul Richards. Il nostro lavoro è stato guidato da grandi teorici, in particolare Richard Bond e Marc Kamionkowski, ed è stato consolidato dall’ambiente culturale notevolmente favorevole alla ricerca e alla scoperta che esiste al California Institute of Technology e ai Jet Propulsion Laboratories, in cui ho trascorso gli ultimi quattordici anni. Sono stato ispirato da allievi brillanti e da colleghi di postdottorato del mio gruppo a Caltech, in particolare Jamie Bock, Brendan Crill, Bill Jones, Phil Mauskopf e Barth Netterfield, che sono stati tutti essenziali per il successo di BOOMERanG.
La rivoluzione nella cosmologia è appena cominciata. Benché molti problemi importantissimi siano stati risolti, alcune nuove questioni molto serie sono state sollevate. È impossibile predire come e quando, alla fine, capiremo la natura dell’energia scura e della materia scura che, oggi, crediamo costituisca la maggior parte l’Universo, o come e quando capiremo la fisica dell’inflazione che crediamo abbia generato il nostro universo osservabile. È quanto mai appropriato, dunque, che la Fondazione Balzan prescriva che la metà del Premio sia usata per sostenere la ricerca dei giovani scienziati, dato che saranno loro a produrre la prossima serie di innovazioni. Spero che la mia parte dei fondi per la ricerca sosterrà i nuovi sforzi dei giovani scienziati volti a scrutare ancora più indietro nel tempo, fino al momento dell’inflazione stessa, usando una nuova generazione dei telescopi al Polo sud e su aerostati da grande altitudine.
Per me personalmente, è di un’importanza speciale ricevere questo onore qui, a Roma. Mi ricordo in modo molto nitido di essere venuto qui per incontrarmi con Paolo quattordici anni fa, per cominciare a progettare BOOMERanG. La mia memoria di quel viaggio è chiarissima, in parte a causa della mia eccitazione per il progetto e per l’inizio della collaborazione con Paolo, ma anche, devo confessarlo, perché appena due settimane prima avevo incontrato la donna che avrei sposato. Sono molto felice di aver potuto portare Frances, i nostri tre figli ed i miei genitori qui a Roma a festeggiare con me.
Per concludere, ringrazio la Fondazione Balzan per riconoscere l’importanza culturale di una ricerca spinta dalla curiosità. La mia speranza è che i nostri tentativi di capire meglio le origini dell’universo continueranno a riservare sorprese, che delizieranno e forniranno ispirazione alle future generazioni di scienziati.