R. Hemley: discorso di ringraziamento – Berna, 11.11.2005
USA - USA/Cina
Russell Hemley e Ho-kwang Mao
Premio Balzan 2005 per la fisica dei minerali
Per il grande significato dei loro lavori congiunti che hanno portato a realizzare progressi fondamentali, sia a livello teorico che sperimentale, nel campo dei minerali sottoposti a condizioni fisiche estreme. Si sono sempre distinti come un team efficientissimo, caratterizzato da vent’anni di contributi alla ricerca di altissimo livello. Hanno sviluppato tecniche che hanno permesso di studiare il comportamento di una vasta gamma di materiali, come l’idrogeno, il “minerale” più abbondante nell’universo. I loro risultati hanno contribuito in modo fondamentale alla nostra comprensione della natura.
Signor Consigliere federale,
Membri del Comitato della Fondazione Balzan,
Signore e Signori,
vorrei ringraziare la Fondazione Internazionale Balzan per questa speciale onorificenza. Dave Mao e io siamo particolarmente lieti del fatto che il premio, per la prima volta, riconosca il campo della fisica dei minerali e la nostra area di ricerca nella natura della materia sottoposta a pressioni e temperature estreme. Sebbene nuova, questa disciplina affonda le sue radici negli albori della scienza moderna, di cui si possono trovare le prime tracce fra i tentativi dell’Accademia del Cimento di Firenze, intorno al 1660, di determinare se l’acqua sia comprimibile.
Durante gli ultimi decenni questo campo è emerso come interfaccia tra la fisica e la mineralogia, una disciplina in cui la variabile termodinamica della pressione gioca un ruolo fondamentale. Il campo è guidato dagli interrogativi sulla struttura, composizione ed evoluzione della Terra dalla sua crosta al suo nucleo. La scoperta chiave è stata che il comportamento della materia sui vari pianeti è molto differente da quello che abbiamo appreso studiando i materiali presenti sulla superficie della Terra. Questa ricerca ha portato a nuove scoperte non solo sui minerali, ma anche sui fluidi planetari come l’acqua, che controlla in gran parte le dinamiche e l’evoluzione del corpo dei pianeti, e sui gas come l’idrogeno, il “minerale” più abbondante nell’universo visibile. Come tale, il campo comprende tutti i pianeti del nostro sistema solare, nonché gli oggetti recentemente scoperti al di fuori di esso.
Ma questo campo sta interessando anche aree che non vi rientrano strettamente. Nella meccanica quantistica si era inizialmente pensato che tutti i materiali dovessero diventare metalli se sufficientemente compressi, congettura che ha portato sperimentalmente alla scoperta di nuovi metalli, superconduttori e nuovi materiali elettronici. La ricerca sta ora conducendo a nuove visuali sulla chimica, compresa una nuova Tavola Periodica degli Elementi, che prende in considerazione i drammatici effetti della pressione sulla reattività chimica e sulla struttura elettronica. Questa ricerca ha portato a sviluppare nuovi modi di sintetizzare i materiali: per esempio, il diamante può rappresentare la base per numerose tecnologie avanzate nel XXI secolo. Nuovi studi sui sistemi organici sottoposti a condizioni estreme forniscono una maggiore comprensione dell’origine ed evoluzione della vita, si tratta di esperimenti che potrebbero aprire nuove strade nella biologia molecolare e nella genetica.
La disciplina che viene premiata è una sintesi di molti campi, davvero una nuova dimensione scientifica. Siamo oltremodo grati per la lungimiranza della Fondazione Internazionale Balzan nel riconoscere questa area emergente di ricerca. Il nostro campo è cresciuto in un vero e proprio sforzo internazionale: una chiave del suo successo è stato lo sviluppo di una nuova generazione di raggi X, neutroni e altre attrezzature accessibili a una comunità crescente di scienziati in tutto il mondo. Poiché il Premio Balzan onora ampiamente la scienza, è un piacere vedere il nostro campo tra molti altri campi affermati del sapere mondiale.
Quando ho iniziato il college ho scelto di studiare filosofia ma mi sono presto reso conto che, malgrado il suo ruolo speciale nel pensiero occidentale, essa è in molti casi asservita alla scienza, poiché i suoi problemi dipendono dalla visione dominante del mondo scientifico. Quindi un modo più rapido per capire sarebbe stato attraverso la scienza stessa; così scelsi chimica, un trampolino per le altre scienze. Alla fine ebbi la grande fortuna di atterrare dove mi trovo ora e sono convinto che molti altri potrebbero trovarsi facilmente qui con me oggi. Ho avuto il privilegio di lavorare con molti scienziati che mi hanno ispirato durante i miei anni di studio all’università, quando mi sono laureato e anche successivamente; questi anni sono culminati nella collaborazione con Dave Mao alla Carnegie Institution. Altrettanto importanti sono stati gli studenti particolarmente dotati, i miei compagni di studio del post-dottorato e gli altri colleghi con cui ho lavorato e da cui continuo a imparare – e sicuramente la mia famiglia che ho molto a cuore e che mi insegna e sostiene in moltissimi modi.
La Carnegie Institution, come la Fondazione Balzan, è stata fondata per incoraggiare “indagine, ricerca e scoperta” e “l’applicazione del sapere per il bene dell’umanità”. La libertà che mi ha fornito si è rivelata cruciale per lo sviluppo di questo campo interdisciplinare. Siamo particolarmente grati del fatto che uno degli obiettivi della Fondazione sia la formazione della futura generazione di ricercatori. L’Accademia del Cimento è stata chiusa solo dopo un decennio di vita, malgrado la sua enorme produttività. Ai nostri tempi la ricerca del sapere incontra similmente periodi di difficoltà se non addirittura di oscurità. In un lasso di tempo di soli dieci anni, l’Accademia ha acceso uno spirito di ricerca che si è poi rivelato una pietra di paragone per la scienza moderna. Le istituzioni lungimiranti come la Fondazione Balzan celebrano e conservano questa nobile tradizione.
Ancora grazie.