Svizzera
Premio Balzan 2002 per la biologia dello sviluppo
Discorso di ringraziamento – Roma, 13.11.2002
Signor Presidente,
Rappresentanti della Fondazione Balzan,
Membri del Comitato Generale Premi,
Signore e Signori,
è un grande onore nonché un incoraggiamento per me ricevere il prestigioso Premio Balzan 2002 per la biologia dello sviluppo. Poiché ho dedicato gran parte della mia vita alla scienza, è un grande riconoscimento essere stato selezionato dai miei colleghi per questo insigne premio, e vorrei ringraziare sentitamente il Comitato Premi e la Fondazione Eugenio Balzan per la generosità di questa onorificenza.
Uno scienziato è alla ricerca costante della verità e deve essere sempre estremamente critico. Ciò comporta un duro lavoro e i riconoscimenti sono purtroppo rari. Sono stato fortunato ad aver fatto due importanti scoperte scientifiche sino ad ora: l’omeobox, che è un principio universale alla base dello sviluppo degli animali e degli esseri umani, e la felice e inattesa scoperta del gene-master regolatore dello sviluppo dell’occhio. Con il suo notevole senso dell’umorismo, Ed Fischer ha definito così la serendipità, una preziosa e casuale scoperta: “Una serendipità si ha quando stai cercando un ago nel pagliaio e ci trovi la figlia carina del contadino”. La serendipità entra in gioco molto spesso quando si ha a che fare con le scoperte scientifiche, ma la mente dello scienziato deve essere pronta alla scoperta, come fece notare Louis Pasteur, altrimenti rischia di perdere questa opportunità. Inoltre, gli scienziati, oggigiorno, non lavorano in una torre d’avorio o in uno splendido isolamento, bensì con un gruppo di collaboratori. Quindi, l’onorificenza non va solamente al singolo scienziato, ma a tutto il gruppo. Molti studenti, ricercatori specializzati e tecnici hanno contribuito a questo lavoro e tutti loro si meritano questo riconoscimento. Il mio ringraziamento più sincero va anche ai docenti e tutor che mi hanno seguito durante i miei anni di studio e alla loro guida devo gran parte del mio successo. Infine, vorrei ringraziare mia madre, mio padre, ormai scomparso, mia moglie e la mia famiglia per avermi sostenuto durante tutti questi anni – un professore distratto, rintanato sempre in laboratorio o tra immense pile di libri, o in viaggio da un congresso all’altro. Comunque devo molto alla scienza; ogni esperimento che ha successo, ogni previsione che si avvera e, logicamente, un premio come il Premio Balzan sono un punto di arrivo nella vita di uno scienziato. Vorrei usare i fondi del Premio per portare avanti un progetto ambizioso per applicare le scoperte fatte nella scienza di base alla prevenzione della degenerazione della retina nelle persone anziane.
Grazie per il vostro incoraggiamento e sostegno.